L’ortodonzia è una branca dell’odontoiatria che comprende la diagnosi e il trattamento delle anomalie della posizione dei denti e delle ossa mascellari. In primo luogo si tratta non di correzioni estetiche bensì di mantenere o rendere la dentatura pienamente funzionale, ossia di intervenire per adeguare in modo ottimale l’allineamento dei denti. L’ortodonzia ha il compito di assicurare una funzionalità ottimale di denti e ossa mascellari, e della masticazione.
Le cause di malocclusione sono suddivise in due categorie. Da un lato vi sono quelle congenite e ereditarie, che sono originate pertanto da fattori ambientali e di abitudine. Tra queste figurano in primis un uso troppo prolungato del succhiotto (oltre il terzo anno di vita), il succhiarsi le dita o una respirazione orale pronunciata (spesso provocata da allergie o infezioni nasali croniche).
Indipendentemente dalle cause, le malocclusioni dentarie e mascellari vanno sottoposte a trattamento e non solo (ma anche) per ragioni estetiche: i denti storti o affollati, il morso inverso o il prognatismo (mandibola sporgente rispetto alla mascella) non sono particolarmente belli né sani, perché possono condurre a carichi errati su singoli denti e a dolori nell’articolazione mandibolare.
Di norma: quanto prima viene individuata una malocclusione, tanto meglio si riesce a definire l’inizio di un trattamento ottimale e si può essere certi di non perdere tempo. Per questo consigliamo ai genitori di portare a un controllo i loro bambini a partire dai cinque anni.
A questa età possono già essere individuate le principali malocclusioni, come il (morso incrociato), il (morso inverso), il (morso aperto) o anche un (affollamento) Nella prima visita l’ortodontista può quindi verificare se c’è una malocclusione e quando è il momento migliore per un trattamento, che dipende a sua volta sia dall’età e dallo sviluppo fisico che dalla tipologia e dalle dimensioni della malocclusione nonché dalla velocità della seconda dentizione.
Come regola di massima si può dire che i trattamenti ortodontici dovrebbero essere eseguiti durante lo scatto della crescita nel periodo della pubertà. Nel giro di due anni i giovani crescono dai 10 ai 15 centimetri e la struttura corporea si avvicina a quella che li accompagnerà anche nell’età adulta. Per le ragazze è solitamente il periodo fra gli 11 e i 13 anni, per i ragazzi quello fra i 13 e i 15 anni. Ma anche questi sono solo valori indicativi generali.
Tuttavia alcune malocclusioni andrebbero affrontate già precocemente, come un morso crociato o un’estrema mancanza di spazio. In questi casi, per rendere armoniosa la crescita dell’ossatura mascellare e consentire un’eruzione dei restanti denti, si esegue un pre-trattamento con strumenti in genere semplici.
Le cause di malocclusione sono suddivise in due categorie. Da un lato vi sono quelle congenite e ereditarie, che sono originate pertanto da fattori ambientali e di abitudine. Tra queste figurano in primis un uso troppo prolungato del succhiotto (oltre il terzo anno di vita), il succhiarsi le dita o una respirazione orale pronunciata (spesso provocata da allergie o infezioni nasali croniche).
Indipendentemente dalle cause, le malocclusioni dentarie e mascellari vanno sottoposte a trattamento e non solo (ma anche) per ragioni estetiche: i denti storti o affollati, il morso inverso o il prognatismo (mandibola sporgente rispetto alla mascella) non sono particolarmente belli né sani, perché possono condurre a carichi errati su singoli denti e a dolori nell’articolazione mandibolare.
Di norma: quanto prima viene individuata una malocclusione, tanto meglio si riesce a definire l’inizio di un trattamento ottimale e si può essere certi di non perdere tempo. Per questo consigliamo ai genitori di portare a un controllo i loro bambini a partire dai cinque anni.
A questa età possono già essere individuate le principali malocclusioni, come il (morso incrociato), il (morso inverso), il (morso aperto) o anche un (affollamento) Nella prima visita l’ortodontista può quindi verificare se c’è una malocclusione e quando è il momento migliore per un trattamento, che dipende a sua volta sia dall’età e dallo sviluppo fisico che dalla tipologia e dalle dimensioni della malocclusione nonché dalla velocità della seconda dentizione.
Come regola di massima si può dire che i trattamenti ortodontici dovrebbero essere eseguiti durante lo scatto della crescita nel periodo della pubertà. Nel giro di due anni i giovani crescono dai 10 ai 15 centimetri e la struttura corporea si avvicina a quella che li accompagnerà anche nell’età adulta. Per le ragazze è solitamente il periodo fra gli 11 e i 13 anni, per i ragazzi quello fra i 13 e i 15 anni. Ma anche questi sono solo valori indicativi generali.
Tuttavia alcune malocclusioni andrebbero affrontate già precocemente, come un morso crociato o un’estrema mancanza di spazio. In questi casi, per rendere armoniosa la crescita dell’ossatura mascellare e consentire un’eruzione dei restanti denti, si esegue un pre-trattamento con strumenti in genere semplici.